Cronache di brumaio 1257
Bosco Cervo,
Corona del Re
Quinto giorno della seconda
decade di brumaio
1257
Caccia a Strazzabosco
Brandilione è morto, e nonostante alcuni fedelissimi continuino ad inneggiare al suo nome e cercare di vendicare la sua morte, in molti hanno finalmente fatto ritorno alle campagne. Ma diversi briganti che già prima dello scontento contadino vivevano alla macchia assaltando le strade hanno semplicemente ingrossato le proprie fila, tra questi c’è il famigerato
Strazzabosco. Si raccontano su di lui ogni genere di favola e leggenda, alcuni dicono che le bestie sembrano essere al suo servizio e i lupi attacchino al fianco dei briganti, altri ancora sostengono che egli stesso possa trasformarsi in una feroce bestia, signore degli uomini come delle fiere del
Bosco Cervo. Certo è che la
strada Verde che conduce a
Vento costeggiando il Bosco Cervo è ancora una delle vie più pericolose per viaggiatori e mercanti. Sua Maestà ha mandato missive ai Principi di tutte le Terre Spezzate chiedendo aiuto per stanare l’infame brigante, ed ha offerto un cavalierato a colui che maggiormente si distinguerà nel contrastare il brigantaggio o porterà la testa di Strazzabosco.
Senza clamore, senza bandi, ogni Principato ha il mandato da parte di Sua Maestà di fare segretamente da scorta a mercanti, viaggiatori, porta missive o personaggi di rilievo che attraverseranno i tratti di Bosco Cervo maggiormente tartassato dai briganti. Verrà invece annunciata pubblicamente la visita del Vescovo
Innocenzo Vermigliani, Barone di
Roccamagna, al nuovo Cavaliere di
Vento Apuleio Rovati; questo affinché i briganti attacchino cercando di far cadere la testa del barone o di derubare i suoi averi.
Riassunto di quanto accadde
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